Siamo davvero felici dei risultati che abbiamo raggiunto con il nostro lavoro: riuscire ad offrire prodotti di qualità senza glutine, senza lattosio e soprattutto senza mix (focacce, pizza, pane di diverso tipo, ma anche croissant, pasta sfoglia, pain au chocolat, ecc.) è il risultato di un continuo ed instancabile lavoro di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, nuove ricette e nuovi ingredienti.
Un lavoro che non finisce praticamente mai, perché le idee, le ricette, i test, la voglia di migliorare ciò che abbiamo creato e di raggiungere nuovi obiettivi, sono una fonte inesauribile di entusiasmo e passione per quello che facciamo, quotidianamente.
Sviluppare un repertorio di ricette originali ed inedite, che non si basi su miscele di farine senza glutine già pronte, non è ovviamente una passeggiata.
Trovare i giusti ingredienti, bilanciarli, unirli ad altri nel tentativo di ottenere risultati di prima qualità è un percorso irto di ostacoli. Ma anche tremendamente "eccitante"!!
Vedere un impasto crescere durante la lievitazione e la cottura, e trasformarsi in una profumata pagnotta di pane, fa dimenticare in un sol colpo le centinaia (migliaia?) di test precedenti finiti male, e la sensazione di aver creato un prodotto senza glutine, unico e partendo da zero è impagabile.
Non solo: evitare l'impiego di premiscelati senza glutine e creare invece ricette su misura, bilanciate e calibrate, apre una serie di possibilità praticamente infinite di personalizzazione: conoscendo la ricetta, è "sufficiente" - tra virgolette perché è più complesso di così! - cambiare pochi ingredienti nella stessa ricetta per ottenere un prodotto completamente differente. Una cosa praticamente impossibile usando mix premiscelati senza glutine, dove anche una piccola modifica alla ricetta suggerita dal produttore, equivale a compromettere il risultato finale.
Ma quindi, come deve essere un prodotto artigianale senza glutine secondo noi?
E' semplice: deve essere fatto a mano, deve essere unico (nell'ideazione, nella preparazione e nella composizione) e deve essere il frutto dell' originalità, della creatività e dell'esperienza di chi lo ha ideato.
Ad esempio, alcuni tipi di pane della Schär se fossero preparati dalle mani di mastri panettieri, invece che da macchine altamente specializzate, potrebbero addirittura essere venduti come artigianali, poiché unici ed originali.
La sensazione però è che ultimamente, soprattutto nel mondo del gluten-free, si stia abusando pesantemente dell'aggettivo "artigianale", giocando spesso sul fatto che il prodotto sia disponibile in quantità limitata, oppure una delle fasi della preparazioni sia stata effettuata a mano (magari l'imballaggio..), o che il packaging sia particolarmente evocativo, per materiali e forme.
E tu cosa ne pensi?